mercoledì 24 maggio 2017

Introduzione alla guida

Dopo anni di stagnazione progettuale e tradizionalismo
esasperato, figlio di quella che
sembrava una corsa “al mattone” senza fine
volta alla produzione “quasi in serie” di edifici
di concezione tradizionale, basati sulla classica
modalità costruttiva a telaio di elementi in calcestruzzo
armato e tamponamenti eseguiti per
la maggioranza in laterizio, dal 2010 anche in
Italia si è potuto registrare un deciso incremento
dell’interesse degli “addetti ai lavori”, quasi ad
una nuova presa di coscienza, nei confronti
delle costruzioni in legno e delle costruzioni di
tipologia mista che legano le prerogative e le
caratteristiche tecniche di diversi materiali da
costruzione quali il legno, l’acciaio, la pietra
oltre al calcestruzzo armato.
In questo ultimo periodo il legno è tornato ad
essere inteso come elemento strutturale con cui
progettare e costruire case monofamiliari o plurifamiliari,
edifici multipiano e strutture sempre
più complesse, che si allontanano sempre di
più dalla concezione di “baita” che si poteva
riscontrare sul mercato fino a qualche anno fa.
A partire dal 2008, con l’emanazione delle Norme
sulle costruzioni, in tutta Europa si è potuto
registrare un rinnovato interesse per quanto
riguarda le costruzioni in legno; la crisi dell’edilizia
e quindi la necessità di diversificare la
produzione del “bene immobile”, le nuove possibilità
costruttive concesse dagli elementi in
legno di nuova concezione come l’X-LAM unita
all’eccezionale flessibilità, duttilità e velocità dei
sistemi modulari in legno, oltre che all’innegabile
fascino di uno dei materiali da costruzione più
vecchi del mondo, hanno innescato un rifiorire,
quasi un rinascimento della progettazione di
edifici in legno adibiti alle più disparate destinazioni.
Un esempio della versatilità del materiale, della
sua velocità di montaggio e della possibilità
di sviluppo anche in verticale è sicuramente il
Murray Grove a Londra, progettato dallo studio
Waugh Thistleton Architects.

Con i suoi 9 piani fuori terra costruiti in 9 settimane
con elementi in legno lamellare massiccio XLAM,
sia per le strutture portanti che per quelle di tamponamento
verso l’esterno, così come per i vani di
scale e gli ascensori, il Murray Grove rappresenta
anche un tipico modello
di social housing,
proponendo diverse
tipologie di alloggi per
differenti esigenze e
portafogli.
Tale ardito progetto,
dimostra come sia
possibile inserire nel
contesto urbano di
una zona residenziale
di una metropoli europea,
anche con un
edifico completamente
in legno ed evitare di
ricadere nello stereotipo
per cui ogni
costruzione in legno
deve essere riconosciuta
come una “baita”
o farci pensare al
tradizionale chalet alto
atesino.
Un altro luminoso
esempio di social housing
è ad oggi in fase
di costruzione a Milano,
in Via Cenni in zona
San Siro, dove sorgerà
il più grande quartiere residenziale sostenibile
d’Europa, su progetto dell’architetto Fabrizio Rossi
Prodi, composto da 4 palazzine da 9 piani fuori terra
tutte in legno lamellare massiccio X-LAM partendo
da fondazioni e vani ascensore in calcestruzzo
armato e con tutti gli accorgimenti per ottenere la
classe energetica A, pannelli fotovoltaici integrati
negli edifici, tetti pensili ed un sistema di cogenerazione
per limitare la “dipendenza energetica”.
Leggi la guida per costruire case in legno completa da qui

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